Il galateo del campagnuolo
colla moglie e co' figli nessuna; consulti sul da farsi, nè anco per sogno, la sua parola è legge. A. volte si vedono figli sui quaranta e cinquant'anni
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padre con aria autoritativa, e che non cerchi più in là, che in casa mia comando io e che ho altri interessi, che il perditempo della sua scuola! E
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più affettuose, vi occupa tutti i ritagli di tempo, lieto di procacciare alla sua mensa i cibi più necessari; ma ecco quando i pomi d'oro cominciano a
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ripeteranno ch'egli è una perla d'uomo, il più onesto coltivatore della provincia. La sua storia la conosciam tutti, ed egli stesso non ne fa mistero. L'ha
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II. Non prendi terre lontane dall'abitazione. Quando a Gian Matteo qualcuno veniva ad offerire un campicello o un vigneto discosto dalla sua casa
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una ricchezza ignota ai più de' contadini. Egli aveva la sua stalla ben esposta, aerata, ampia e alta; la mangiatoia sempre pulita; perchè sapeva che
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XI. Il vivaio. Gian Matteo diceva che la sua speculazione più fruttuosa fu il vivaio. Nel suo orto separò trentasei are di terreno; quivi a 60
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coltivazione sottostante, ve lo piantava, e a sua imitazione gli altri facevano altrettanto; onde in poca ora iì suo villaggio si vide arboreggiar di
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si facevan beffe dell'opera sua, loro mostrava poi gli stupendi frutti che ne ricavava, ad onta del giorno nefasto.
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, senza che ogni voce lo venga del continuo a richiamare alla sua sventura? Egli intanto è assai più educato, e si diporta ora con molto più rispetto che
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IX. Altri lavori. Ma Caterina, che era donna attiva, e non poteva stare colle mani in mano, aveva sempre del tempo a sua disposizione, onde faceva
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lavorato egli, se non pe' suoi figli? Con qual ombra di giustizia vorreste voi, che un padre alla sua morte lasciasse il frutto del sudor della sua fronte a
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. Camillo Cavour, accusato di infiniti monopolii; alla sua morte, lasciò il patrimonio avito tutt'altro che moltiplicato. Vincenzo Miglietti, fu due voìte
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vostra esistenza. Un'altra causa di dissipazione sono le feste; non v'è chiesa campestre, che non abbia la sua solennità, e a cui non accorrano desiosi
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scarpa e un zoccolo, non secondo la condizion sua, e colle usanze di un altro millesimo. Non mentisce, è vero, ma canta la verità nuda e cruda, e per
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Accademia della crusca
